Il Governo ha presentato due revisioni parziali della legge sull’assistenza alle persone in difficoltà, mirate a garantire un adeguato supporto alle persone di cittadinanza svizzera con uno stile di vita nomade. La prima proposta prevede l’implementazione di aree di transito e sosta sufficienti per queste persone, con la ripartizione equa delle spese di assistenza sociale tra i comuni del Cantone. L’obiettivo è preservare le tradizioni e la cultura di questi cittadini, assicurando che le prestazioni assistenziali non influenzino le decisioni comunali riguardo alla creazione di strutture di sosta.
Inoltre, i comuni che forniscono aree di transito e prestazioni assistenziali possono richiedere il rimborso delle spese al Cantone, il quale anticipa i costi e successivamente li distribuisce tra tutti i comuni in base al numero di abitanti.
La seconda proposta riguarda l’introduzione di regole uniformi per la restituzione delle prestazioni di assistenza sociale. Attualmente, in caso di miglioramento delle condizioni economiche, le persone assistite devono restituire le prestazioni ricevute negli ultimi 15 anni, ma la definizione di “miglioramento” non è chiara, portando a differenze significative nella gestione da parte dei comuni. La revisione mira a stabilire criteri chiari e uniformi, comprese le eccezioni per i giovani adulti in formazione, seguendo le linee guida della Conferenza svizzera delle istituzioni dell’azione sociale (CSIAS).
Entrambi i messaggi saranno discussi dal Gran Consiglio nella sessione di ottobre 2024.