Il 10 maggio 2023, il Dipartimento Federale dell’Economia, della Formazione e della Ricerca (DEFR) ha riferito al Consiglio Federale che le riserve e i valori patrimoniali della Banca Centrale della Federazione Russa bloccati in Svizzera ammontano a circa 7,4 miliardi di franchi. Questo avviene dopo che il Consiglio Federale ha deciso di sottoporre le riserve e i valori patrimoniali all’obbligo di notifica lo scorso 29 marzo.
In base alle sanzioni dell’UE nei confronti della Russia, le organizzazioni e gli individui che detengono o controllano queste riserve e valori patrimoniali erano tenuti a notificarlo alla SECO entro il 12 aprile 2023. L’obbligo di notifica si applica anche nell’UE.
Dal 25 marzo 2022, qualsiasi transazione relativa alla gestione di queste riserve e valori patrimoniali è vietata. Pertanto, i valori patrimoniali della Banca Centrale della Federazione Russa sono considerati beni immobili.
L’UE sta attualmente discutendo se questi valori patrimoniali vadano utilizzati a scopo di investimento e se i relativi proventi debbano essere destinati alla ricostruzione dell’Ucraina. La Svizzera segue da vicino queste discussioni.