Il Consiglio federale svizzero ha avviato la consultazione per la revisione del diritto fiscale nazionale in merito all’imposizione del lavoro a domicilio svolto all’estero. Secondo il progetto, il reddito da attività lucrativa derivante dal lavoro a domicilio all’estero potrebbe essere tassato in Svizzera, se la tassazione spetta alla Svizzera in base ad un trattato internazionale. L’obiettivo del progetto è di garantire entrate fiscali alla Svizzera.
Attualmente, i lavoratori frontalieri che provengono dall’estero sono tenuti a pagare l’imposta alla fonte in Svizzera sul loro reddito da lavoro. Tuttavia, se questi lavoratori svolgono il loro lavoro a domicilio, lo Stato di domicilio estero ha il diritto di tassare il loro reddito.
L’anno scorso, la Svizzera e la Francia hanno firmato un Accordo aggiuntivo alla convenzione per evitare le doppie imposizioni, che prevede che i lavoratori frontalieri verseranno l’imposta alla fonte in Svizzera sulla totalità del reddito da lavoro, a condizione che non prestino più del 40% del tempo di lavoro da casa. L’Accordo verrà firmato definitivamente il 30 giugno 2023.
Il progetto presentato dal Consiglio federale riprende il principio dell’Accordo aggiuntivo nel diritto fiscale svizzero, in modo da garantire l’imposizione alla fonte del reddito da lavoro dei lavoratori domiciliati all’estero, anche senza essere fisicamente presenti in Svizzera.