Il governo svizzero, noto come Consiglio federale, ha deciso di riesaminare le tariffe applicate dagli uffici di esecuzione e fallimento, in risposta a un incarico parlamentare. L’obiettivo è garantire la qualità dei servizi offerti, adeguando parzialmente le tariffe secondo il principio della copertura dei costi.
Secondo l’analisi del Consiglio federale, le misure di razionalizzazione e l’aumento dell’efficienza negli uffici di esecuzione hanno portato a profitti su alcune delle tariffe riscosse. Di conseguenza, le tariffe attuali non rispettano più il principio della copertura dei costi, pur mantenendo il principio di equivalenza tra i servizi forniti e le tariffe applicate.
Il Consiglio federale ritiene pertanto necessario riformare il sistema tariffario nel settore delle esecuzioni, riducendo alcune tariffe, come quelle per il rilascio di estratti, e aumentandone altre, come quelle per la notificazione di precetti esecutivi o l’esecuzione di pignoramenti complessi. L’obiettivo è garantire che gli uffici di esecuzione e fallimento possano continuare a svolgere i loro compiti mantenendo un alto livello qualitativo, a beneficio sia dei debitori che dei creditori.
Infine, il Consiglio federale sottolinea l’importanza di mantenere l’uniformità delle tariffe a livello nazionale, per evitare confusione e complicazioni derivanti da differenze tariffarie tra i vari cantoni.