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    SOS MORTALITÀ RECORD REGISTRATA ANCHE IN GERMANIA E ITALIA

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    Gli esperti si dicono sorpresi dall’eccesso di mortalità che sta colpendo mezza Europa. Morti inspiegabili o, per il momento, che non trovano una motivazione accertata. Quel che è certo è che i dati statistici fanno molto discutere e l’opinione pubblica si è scatenata. La drammatica situazione registra un aumento delle morti, che tra il 2020 e il 2022 è cresciuto spaventosamente. I più recenti dati concernono la Germania che, nel primo anno di pandemia, ha subito 39.000 perdite umane in più rispetto alla media annua precedente, dati gli effetti della catastrofica epidemia in corso. Tuttavia, ciò che stupisce accade nei periodi seguenti e, in particolare nel 2021 quando l’eccesso di mortalità ha raggiunto i 68.000 decessi, quasi raddoppiando l’anno di inizio diffusione da Covid-19. Le statistiche, poi, si fanno ancora più singolari nei 12 mesi appena conclusi, quando i morti sono stati ben 74.000 in eccesso rispetto alla media storica. Chiaramente, numeri tanto preoccupanti hanno fatto e fanno tuttora molto parlare. La prima preoccupazione è legata alla scoperta della motivazione alla base di un simile cambiamento nel tasso di mortalità tedesco. Difficile, ad oggi, stabilire la causa (se tale possa definirsi) di un radicale mutamento nelle prospettive di vita: ovviamente, le ipotesi sono le più svariate. Il dato più sintomatico, certamente, è relativo a quanto accaduto in questo triennio pandemico, a partire dalla diffusione del Coronavirus, fino alla dilagante pratica dell’inoculazione del suo vaccino. Senza scendere in superflue analisi di visioni complottistiche, comunque, l’opinione dilagante tra i tedeschi è che vi sia una correlazione tra gli effetti avversi delle vaccinazioni e le innumerevoli morti che, ad oggi, non trovano altra spiegazione. Gli stessi studiosi, infatti, tra cui Joachim Ragnitz, vice presidente della filiale di Dresda dell’Ifo Institute, il Centro per le statistiche sulla mortalità, dichiarano che le ragioni di una tale circostanza non sono ad oggi chiare, anche se si ipotizza che il caldo inaspettato della scorsa estate e l’influenza aggressiva in circolazione possano aver giocato un ruolo importante nel determinare un simile scenario nefasto. Le stesse preoccupazioni, tuttavia, stanno coinvolgendo molti Paesi del pianeta, tra cui anche l’Italia, in cui si sentono forti le preoccupazioni legate alle vaccinazioni effettuate. Così, il tasso di morte correlabile al vaccino è stato studiato dall’AIFA, dal cui report emergono dei dati notevoli. In particolare, nel Bel Paese i decessi accertati da correlazione con le dosi vaccinali sono 22, pertanto, 1 decesso ogni 5 milioni di dosi. Inoltre, dal documento pubblicato si rilevano anche 118.000 segnalazioni di eventi avversi post inoculazione, di cui, però, l’84% non risulta essere di rilevante gravità. In verità, gli eventi avversi con esito fatale segnalati dopo la vaccinazione sono stati ben 758: tuttavia, ad oggi solamente, appunto, 22 sono stati accertati in correlazione alla o alle dosi iniettate. Le cause? Oltre a casi di trombosi, si è parlato di “fallimenti vaccinali” e di “eventi sistemici” su pazienti ritenuti fragili. La correlabilità tra morte e vaccino, a detta dell’AIFA, si può definire ufficialmente solo quando la vaccinazione è l’unica spiegazione possibile del decesso. Tuttavia, ciò significa che tutti i casi in cui essa sia concausa, anche solo minore, della morte, essa non viene calcolata numericamente. Volendo, poi, analizzare ciò che accade in Svizzera, ecco che la mortalità riscontra la stessa sorte che altrove. Infatti, nel 2022, le persone anziane decedute sono 2.154 in più rispetto al numero che ci si aspettava presso l’Ufficio Federale di Statistica. Un incremento dei decessi unico nel suo genere, dunque, che viene definito dall’Ufficio di Statistica “sovramortalità” inusuale. Le analisi concernono anche il Canton Ticino che nel 2022 conta più di 140 morti superiori alla media e, oggigiorno, sorprendono ulteriormente, proprio alla luce della minor incidenza della letalità della pandemia rispetto ai due anni precedenti. Le ragioni di tale fatto non sono chiare anche se molti sono gli studi che si stanno svolgendo a riguardo. Le persone colpite hanno un’età superiore a 65 anni, ma questo non sembra giustificare un numero così alto di perdite. Gli esperti dell’Ufficio Federale stanno conducendo delle analisi per valutare dove risiedano le cause di ciò ed alcuni di loro, tra cui anche Marco D’Angelo, il Capo Divisione Salute Ufficio Federale di Statistica, hanno dichiarato che l’incidenza della mortalità ha colpito soprattutto i periodi febbraio-marzo 2022, luglio-agosto 2022 e settembre-ottobre 2022. Quello su cui tutti concordano, al momento, è che l’incidenza della pandemia non sembra essere la causa prima di tali numeri. Quindi, ciò che in molti si domandano è: se le morti non sono dovute al Covid, quali sono le cause di tale mattanza? Le spiegazioni più plausibili sono, dunque, come anticipato, il caldo eccessivo di questi ultimi mesi e la disidratazione spesso diffusa tra i meno giovani, che possono aggravare il quadro clinico dei più fragili. A sostenere la difficoltà nel rilevare le cause di questi numeri, poi, l’intervento anche di Christian Garzoni, specialista in malattie infettive della Clinica Luganese Moncucco, il quale afferma che anche nei certificati di morte, a volte si indica vagamente “decesso per Covid” o “decesso per morte cardiaca” oppure “decesso per cause naturali” senza un motivo specifico, e questo crea confusione e incertezza nel rilevare la causalità tanto ricercata. Ciò che è certo, comunque, che nei nosocomi ticinesi, ancora si muore per Covid e questo va valutato a fondo: ecco, allora, che sono intervenute una petizione dell’Unione Federale Democratica e una mozione sottoscritta dal loro Consigliere Nazionale Andrea Gafner chiede che venga creata una Commissione d’Inchiesta di esperti per andare a fondo di questa sovramortalità tra i concittadini più anziani. Il timore di Gafner è che queste morti siano provocate dalle vaccinazioni e dalle loro controindicazioni, ma al momento la questione è assai controversa.

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